Storia e cultura

LINEAMENTI STORICI 

 

LE ORIGINI DEL COMUNE

Quando e come si sia costituito il Comune è impossibile dirlo perché mancano i documenti relativi, ma secondo la tradizione locale il comune si sarebbe costituito per la disposizione testamentaria o donazione delle famose “ Donne di Fusio “ che sul principio del secolo XI  (anno 1002) avrebbero donato alla primitiva Vicinia di Marmentino tutte le montagne pascolive e boschive  che costituiscono ancora i vasti e ricchi possedimenti comunali.
Corre ancora per l’alta Valtrompia e la vicina Pertica il nome e la tradizione di queste misteriore “ Donne “, signore di alto rango e munifiche benefattrici dellè comunità di Valle Sabbia e specialmente dei due comuni di Marmentino e di Navono.
Anzi si afferma che queste donne sono quelle rappresentate nell’affresco quattrocentesco della Crocifissione, che si vede ancora, sebbene alquanto scalcinato, sulla parete della chiesa parrocchiale di Marmentino, sotto quell’elegantissimo portichetto primitivo che è un gioiello di semplicità e grazia architettonica e l’unico avanzo dell’antica chiesa quattrocentesca di S. Cosma.
Il popolo ha identificato le pie donne del Calvario con le sue stesse leggendarie “ Donne di Fusio “ fissando la tradizione locale perfino in un notissimo  elemento storico della Passione di Cristo. Il Cominazzi anzi aggiunge, su testimonianza di un sig..Borghetti, che le donne di Fusio sarebbero rappresentate anche sulla pala dell’altare del S. Rosario. Ma chi erano mai e che cosa hanno fatto queste Donne o Signore per guadagnarsi una fama così larga e duratura nelle tradizioni popolari valtrumpline e valsabbine ?

Alcuni documenti dell’archivio di Marmentino, ripetuti in altri archivi dei paesi circostanti ma sempre in copie tardive, riferiscono alcuni spunti del testamento fatto il 12 luglio dell’anno 1002 (siamo adunque poco dopo il misterioso anno mille!) “dalle M. M. illustri q. q. Bone Femmine de Fusio “ le quali avrebbero disposto del loro vastissimo patrimonio montano nel seguente modo, che riferisco testualmente dal citato documento:
1) Alla sacrestia della pieve di Vobarno il Monte Natalone; 
2) Alla Villa della Nozza il Bosco comunale con l’obbligo di un sacrificio ( Messa );
3) Al comune di Vestone il luogo di Brasses con l’obbligo annuo di due tordi ( o merli ) al parroco di Toscolano in perpetuo;
4) Al comune di Anfo il Monte Beus e casa nei confini di Bagolino con l’obbligo di dare Pani 13 e Pesi 2 di olio bono per fogo ( a ogni famiglia );
5) A Belprato e Avenone i loro monti;
6) A Llivemmo il Monte Bas;
7) A Navono,.Udine ( Odeno ) e alla villa di Marmentino i monti entro i loro confini ( Monte Ario e adiacenti ) con l’obbligo che questi diano il latte di un giorno del mese di giugno ai Curati delle loro Villette, cioè ai due parroci di Marmentino e Lavino. ( copia del notaio Alessandro Flocchini ).
Difatti ogni anno, nei primi giorni di luglio, il parroco di Marmentino sale al monte Ario a benedice le mandrie che hanno iniziato l’alpeggio su quell’altipiano pascolivo, e secondo una consuetudine antichissima sanzionata in numerosi documenti, dispensa ad ogni mandriano un grosso pane di frumento e una tazza di vino, ricevendone in cambio tutto il latte di quella giornata, lavorato in burro e formaggio.

I documenti richiamano sentenze e transazioni precedenti del 2 aprile 1210, del 16 settembre 1464, del 15 luglio 1507, del 1537 e seguenti, nelle quali si parla di testamenti e compromessi più antichi intorno a queste consuetudini, che riflettono una storia millenaria e si conservano ancora inalterate.
Chi furono queste generose benefattrici? il mistero più impenetrabile ne avvolge la personalità e la storia; si tratta di due o più donne o di una sola signora, di nome Bonafemina, che rimasta unica ereditiera di un vastissimo territorio montano, pascolivo e boschivo, ne ha voluto beneficiare le comunità e le chiese di esso ? 
Ovvero c’è in queste consuetudini un riflesso leggendario della costituzione del patrimonio comunale e degli oneri di decima che li gravavano a favore delle chiese e degli enti ecclesiastici di beneficenza?
Sono problemi che si affacciano per conoscere le origini di queste tradizioni locali, e che non possono che avere una soddisfacente spiegazione se non da documenti che ora mancano.
E’ probabile che queste elargizioni di pane, di olio, di danaro, di latticini risalgano, come molti altri consimili legati, a fondazioni testamentarie, ma non si può pensare a un originario testamento collettivo di varie donne perché il testamento è sempre stato un atto personale e individuale.
Fusio è una località ora disabitata tra Navono e Odeno, alle scaturigini del torrente Tovere (Tuèr da torrens) che alimentava una volta una fucina, di cui restano gli avanzi; quivi erano certamente opifici primitivi della piccola industria siderurgica locale, nella quale si resero famosi e assai ricchi gli Alberghini di Fusio.
Che appartenessero forse a questa famiglia anche quelle misteriose “ Donne di Fusio “?
Il Comune Marmentino ebbe sempre il pacifico possesso dei suoi diritti sul monte Ario e sulle due cascine denominate il pian del bene sul versante della Val Sabbia e Col di croce  sul versante Irma-Bovegno; ma i due comuni di Navono ( Lavino) e di Odeno, che avevano separato le loro quote di pascoli e di boschi, ebbero sempre delle vertenze, che sono accennate nei registri di documenti ora scomparsi .

Un altro compromesso fra i due comuni di Navono e di Odeno luditium supra montes de Odeno et Navono, venne conchiuso dall’arbitro notaio Pasino Framboldi nel 1537, ma non se ne conosce il testo. Avrà probabilmente confermato di  nuovo i precedenti atti e le consuetudini antichissime ancora in uso, e conservate con quel tenace spirito di consuetudini locali che è caratteristico in montagna.

Riferimenti Normativi

Ultima modifica: Mer, 25/11/2015 - 09:55